Zoom Scatena gli Avatar AI: il Tuo Gemello Digitale Parteciperà alle Riunioni al Posto Tuo

Stanco delle solite videochiamate? Zoom rivoluziona tutto con gli avatar creati dall'intelligenza artificiale. A partire da dicembre, basterà un selfie per creare un nostro "gemello digitale" che si muove e parla come noi. Una funzione che ci proietta nel futuro del lavoro, ma che apre anche un'accesa sfida con Google Meet e il suo nuovo assistente "ask Gemini".
La notizia

Ciao a tutti, amici del blog! Tenetevi forte, perché il mondo delle videochiamate, quello che abbiamo imparato a conoscere (e a volte a odiare) durante la pandemia, sta per essere completamente stravolto. Avete mai sognato di partecipare a una riunione senza dovervi pettinare o togliere il pigiama? Bene, Zoom ha ascoltato i vostri desideri e sta per lanciare una novità a dir poco fantascientifica: gli avatar fotorealistici creati con l'intelligenza artificiale.

Esatto, avete capito bene. Non stiamo parlando dei simpatici animaletti o dei personaggi cartoon che già conosciamo, ma di una vera e propria rappresentazione digitale di noi stessi, un "gemello digitale" che potrà sostituirci davanti alla webcam. Una rivoluzione che promette di cambiare le regole del gioco e che accende ancora di più la competizione con i giganti del settore, in primis Google.

Come Funzionerà il Tuo Sosia Digitale su Zoom?

La procedura, stando a quanto annunciato dall'azienda, sarà semplicissima. Entro il mese di dicembre, gli utenti con un abbonamento a Zoom Workplace potranno caricare un proprio selfie direttamente sull'applicazione. A quel punto, l'intelligenza artificiale si metterà al lavoro per analizzare i nostri tratti somatici e creare un avatar tridimensionale incredibilmente somigliante.

Ma la vera magia non è tanto nella somiglianza, quanto nel dinamismo. Questo nostro alter ego digitale non sarà una statua di cera. Al contrario, sarà in grado di replicare in tempo reale i nostri movimenti. Se gesticoliamo con le braccia, l'avatar gesticolerà. Se parliamo, le sue labbra si muoveranno in sincrono con le nostre parole. In pratica, potremo muoverci liberamente davanti allo schermo, magari mentre sbrighiamo altre faccende, lasciando che il nostro clone digitale mantenga una presenza impeccabile nella riunione.

E non finisce qui! Una volta creato l'avatar, potremo anche sbizzarrirci con il guardaroba. Zoom metterà a disposizione una sorta di negozio virtuale dove scegliere l'outfit più adatto all'occasione. Dimenticatevi la camicia stirata all'ultimo minuto: il vostro avatar potrà indossare un abito professionale anche se voi siete in tuta sul divano. Questa funzione, oltre a un innegabile tocco di divertimento, mira a rendere le interazioni più coinvolgenti e a darci un maggiore controllo sulla nostra immagine digitale.

La Visione di Eric Yuan: Un Futuro di "Gemelli Digitali"

Questa novità non è un fulmine a ciel sereno. Già da tempo, l'amministratore delegato di Zoom, Eric Yuan, parla di un futuro in cui ognuno di noi avrà un proprio "gemello digitale". In un'intervista al podcast americano Decoder nel giugno del 2024, Yuan aveva descritto una visione in cui questi agenti IA, usando le nostre sembianze, potranno svolgere compiti al posto nostro, come partecipare a intere riunioni o rispondere automaticamente alle email. L'obiettivo? Liberare il nostro tempo per dedicarci ad attività più importanti o, perché no, per goderci un po' di relax in più.

L'introduzione degli avatar fotorealistici è quindi un passo concreto verso questo futuro, una visione che, sebbene affascinante, solleva anche qualche interrogativo. Per questo Zoom ha già pensato a delle contromisure per evitare abusi, come la creazione di deepfake. Sarà implementato un sistema di autenticazione tramite telecamera live per verificare che l'utente corrisponda al suo avatar e durante le call appariranno degli avvisi per segnalare l'uso dell'intelligenza artificiale.

La Mossa di Google: "Ask Gemini" Sfida Zoom sul Campo dell'IA

Mentre Zoom si concentra sulla nostra rappresentazione visiva, la concorrenza non sta a guardare. Proprio in questi giorni, Google ha svelato la funzionalità "ask Gemini" all'interno della sua app Meet. Si tratta di un assistente personale basato sull'IA che agisce come un vero e proprio consulente durante le riunioni.

Cosa può fare "ask Gemini"? Le sue capacità sono notevoli:

  • Riassumere le discussioni: Se arrivate in ritardo a una riunione, potete chiedere a Gemini di farvi un riassunto di ciò che vi siete persi.
  • Rispondere a domande: Potete interrogarlo su punti specifici della discussione o chiedergli di recuperare informazioni chiave.
  • Accedere a documenti: Gemini può consultare i documenti condivisi durante la call (Docs, Sheets, Slides, ecc.) per fornire risposte ancora più precise.
  • Identificare decisioni e azioni: Aiuta a migliorare l'efficacia delle riunioni individuando i punti chiave, le decisioni prese e le azioni da intraprendere.

La grande differenza rispetto alla mossa di Zoom è l'approccio: Google punta sulla produttività e sulla gestione delle informazioni, mentre Zoom lavora sull'esperienza utente e sulla presenza digitale. Una battaglia tra due filosofie diverse, che dimostra come l'intelligenza artificiale sia ormai il terreno di scontro principale nel mondo della comunicazione digitale.

Conclusione: Siamo Pronti per un Mondo di Avatar?

Personalmente, trovo questa evoluzione tanto affascinante quanto ricca di spunti di riflessione. L'idea di un avatar che ci sostituisce è senza dubbio comoda. Pensiamo a quante riunioni puramente formali o a quante call a orari improbabili potremmo "delegare" al nostro alter ego digitale. Potrebbe davvero migliorare il nostro equilibrio tra vita privata e lavoro.

D'altra parte, non posso fare a meno di chiedermi dove finisca l'interazione umana. Una stretta di mano, uno sguardo d'intesa, la comunicazione non verbale: sono tutti elementi che un avatar, per quanto realistico, farà fatica a replicare. Il rischio è quello di creare relazioni sempre più filtrate, digitali e, forse, un po' meno autentiche. La sfida, come sempre, sarà trovare il giusto equilibrio, utilizzando queste tecnologie per semplificarci la vita senza perdere il valore insostituibile del contatto umano. Una cosa è certa: il futuro del lavoro è già qui, e ha le sembianze di un nostro sosia digitale.