Amici lettori, c'è una notizia che sta facendo il giro del web e che ci tocca tutti da vicino. Quante volte, per una ricerca scolastica, per una curiosità improvvisa o per vincere una discussione con gli amici, il nostro primo istinto è stato quello di digitare una parola su Google e cliccare sul primo, rassicurante link di Wikipedia? Per milioni di noi, è un gesto quasi automatico. Eppure, questo pilastro della conoscenza condivisa sta attraversando un momento di difficoltà che merita la nostra attenzione.
La Wikimedia Foundation, l'organizzazione no-profit che con passione e dedizione manda avanti il progetto, ha lanciato un allarme che non può essere ignorato: nel corso del 2025, si è registrato un calo delle visualizzazioni di pagina da parte di utenti umani pari a circa l'8% rispetto agli stessi mesi del 2024. Potrebbe sembrare un numero piccolo, ma in un ecosistema vasto come quello di Wikipedia, rappresenta un segnale preoccupante di una trasformazione profonda in atto.
L'Intelligenza Artificiale: Amica o Nemica?
Il dito è puntato principalmente contro un fenomeno che ormai è sulla bocca di tutti: l'intelligenza artificiale generativa. Strumenti come ChatGPT, Gemini di Google e altri chatbot stanno rivoluzionando il nostro modo di accedere alle informazioni. Perché perdere tempo a cliccare su un link e leggere un intero articolo, quando puoi avere una risposta diretta, un riassunto "pronto all'uso" direttamente nella pagina di ricerca?
È qui che si nasconde il paradosso più grande e, se vogliamo, la beffa. Molti di questi modelli di intelligenza artificiale sono stati "addestrati" proprio utilizzando l'enorme e prezioso archivio di Wikipedia. In pratica, l'IA si nutre della conoscenza collettiva dell'enciclopedia per poi, di fatto, "rubarle" il traffico. Offre la sintesi, ma taglia il cordone ombelicale con la fonte originale, rendendo invisibile il lavoro di migliaia di volontari.
Questo fenomeno, come sottolinea la stessa Wikimedia, porta a un impoverimento generale. Meno visite significano meno visibilità per i banner di donazione, che sono vitali per la sopravvivenza di un'organizzazione no-profit. Ma il danno più profondo è un altro: un calo di visitatori potrebbe scoraggiare la comunità di editor volontari, il vero cuore pulsante di Wikipedia, che dedica tempo ed energie per scrivere, aggiornare e verificare le voci. Un circolo vizioso pericoloso: meno volontari portano a contenuti meno aggiornati e affidabili.
Non Solo IA: Cambiano le Abitudini, Soprattutto tra i Giovani
Ma non diamo tutta la colpa all'intelligenza artificiale. La Wikimedia Foundation è chiara nell'indicare un altro fattore cruciale: il cambiamento delle abitudini degli utenti, in particolare delle nuove generazioni. Sempre più persone, soprattutto i più giovani, cercano informazioni attraverso canali diversi:
- Social Media: Piattaforme come TikTok e Instagram sono diventate fonti primarie di informazione, veicolata attraverso video brevi e contenuti visuali immediati.
 - Motori di ricerca evoluti: Le "AI Overviews" di Google, che forniscono riassunti generati dall'IA in cima ai risultati, spingono gli utenti a non proseguire la navigazione verso i siti originali.
 
Il Mistero dei "Bot Umani" dal Brasile
A rendere il quadro ancora più complesso, c'è un dettaglio quasi da spy story. La fondazione ha raccontato di aver notato, intorno a maggio 2025, un'ondata anomala di traffico che sembrava umano, proveniente in gran parte dal Brasile. Dopo un'attenta indagine, si è scoperto che si trattava di bot di nuova generazione, così sofisticati da riuscire a eludere i sistemi di rilevamento e a simulare il comportamento umano. Una volta aggiornati gli algoritmi e "ripuliti" i dati, il calo del traffico reale è apparso in tutta la sua evidenza, confermando che la flessione non era un errore statistico, ma un trend consolidato.
La Battaglia degli Editori e il Futuro dell'Informazione
La preoccupazione di Wikipedia non è un caso isolato. In Italia, la Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) ha presentato un reclamo formale all'Agcom proprio contro Google e le sue risposte generate dall'IA, definite un vero e proprio "traffic killer". L'accusa è che questi sistemi, ponendosi in diretta concorrenza con i contenuti editoriali, riducano la visibilità e, di conseguenza, gli introiti pubblicitari, minacciando la sostenibilità dell'intero settore dell'informazione.
Wikimedia, dal canto suo, non sta a guardare. Pur avendo scartato l'idea di inserire riassunti generati dall'IA nei propri articoli a causa della ferma opposizione dei suoi redattori, sta esplorando modi per utilizzare l'intelligenza artificiale a supporto dei volontari, ad esempio per automatizzare compiti ripetitivi come le traduzioni. L'appello lanciato alle grandi aziende tecnologiche è forte e chiaro: garantire trasparenza, citare correttamente le fonti e incentivare gli utenti a visitare i contenuti originali.
Conclusione: Una Riflessione Personale
La vicenda del calo di traffico di Wikipedia è molto più di una semplice notizia tecnologica. È uno specchio che riflette le profonde trasformazioni del nostro rapporto con la conoscenza. L'efficienza e l'immediatezza dell'intelligenza artificiale sono senza dubbio affascinanti, ma rischiano di farci diventare consumatori passivi di informazioni, perdendo per strada lo spirito critico, la curiosità di approfondire e la consapevolezza delle fonti. Sostenere Wikipedia, oggi, non significa solo difendere un sito web, ma un'idea: quella di una conoscenza costruita dal basso, collaborativa, trasparente e accessibile a tutti. Forse, la prossima volta che cercheremo una risposta, fare quel click in più per leggere la voce originale sull'enciclopedia libera non sarà una perdita di tempo, ma un piccolo, grande gesto per proteggere un bene comune inestimabile.
                            