Ciao a tutti amici del blog! Tenetevi forte perché le ultime notizie da Wall Street sono un vero e proprio ottovolante. I giganti della tecnologia, quelli che ormai chiamiamo "Big Tech", hanno presentato i loro conti trimestrali e, come al solito, non sono mancate le sorprese. La parola d'ordine, ancora una volta, è una sola: Intelligenza Artificiale. È lei la protagonista indiscussa, capace di spingere i ricavi alle stelle ma anche di far tremare i polsi agli investitori per i costi esorbitanti. Vediamo insieme cosa sta succedendo in casa Google, Microsoft e Meta.
Google (Alphabet): Un Trimestre da Incorniciare che Supera i 100 Miliardi!
Partiamo dalla regina della festa: Alphabet, la casa madre di Google. I numeri parlano da soli e sono a dir poco impressionanti. Per la prima volta nella sua storia, il gruppo ha superato la soglia dei 100 miliardi di dollari di ricavi in un solo trimestre. Avete letto bene! Il terzo trimestre del 2025 si è chiuso con entrate per 102,35 miliardi di dollari, un balzo del 16% rispetto all'anno precedente e ben oltre le previsioni degli analisti. L'utile netto è schizzato a quasi 35 miliardi di dollari, con un utile per azione di 2,87 dollari, anche questo superiore alle attese.
Ma cosa ha spinto questa crescita vertiginosa? I soliti sospetti, potenziati dall'IA:
- Pubblicità a gonfie vele: I ricavi dalla pubblicità sono saliti a 74,18 miliardi, dimostrando che il core business di Google è più solido che mai.
- Cloud inarrestabile: La divisione Google Cloud ha registrato una performance stellare, con ricavi per 15,16 miliardi di dollari, battendo le previsioni e crescendo del 34% su base annua. Questo conferma che sempre più aziende si affidano all'infrastruttura di Google per i loro servizi, specialmente quelli legati all'intelligenza artificiale.
Il CEO Sundar Pichai ha sottolineato come la strategia "AI-first" stia dando i suoi frutti in ogni area del business, dal motore di ricerca al cloud. La reazione del mercato non si è fatta attendere: il titolo di Alphabet ha guadagnato terreno, con gli investitori che hanno premiato la capacità dell'azienda di trasformare gli investimenti in profitti concreti. Certo, anche Google spenderà cifre da capogiro per l'IA (si parla di 91-93 miliardi di dollari per il 2025), ma per ora la fiducia regna sovrana.
Microsoft: Conti Solidi, ma le Spese per l'IA Spaventano Wall Street
Passiamo a Microsoft. Anche il colosso di Redmond ha presentato una trimestrale eccellente, superando le previsioni degli analisti. I ricavi sono aumentati del 18% raggiungendo i 77,67 miliardi di dollari, spinti soprattutto dalla divisione cloud. Azure, il suo servizio di punta, ha visto una crescita del 39%, a testimonianza della fame insaziabile di potenza di calcolo per le applicazioni di intelligenza artificiale.
E allora, perché il titolo ha perso terreno dopo l'annuncio? Il motivo sta in una cifra: 35 miliardi di dollari. Questa è la somma che Microsoft ha speso in infrastrutture per l'IA negli ultimi tre mesi, un importo ben superiore alle stime e in crescita del 74% rispetto a un anno fa. E non è finita qui. I dirigenti hanno già annunciato che le spese continueranno a crescere in modo significativo anche nel 2026.
Questa corsa agli investimenti ha innervosito Wall Street. Gli investitori si chiedono se questa montagna di denaro porterà a un ritorno economico adeguato e in tempi brevi. In pratica, Microsoft sta costruendo le autostrade per il futuro dell'IA, ma il mercato teme che il traffico (cioè i ricavi) non arrivi abbastanza in fretta da giustificare il costo del pedaggio.
Meta: Ricavi Record, Utili in Caduta Libera e un Futuro di Spese Folli
E veniamo a Meta, l'azienda di Mark Zuckerberg. Qui la situazione è ancora più complessa e la reazione del mercato è stata la più negativa. Da un lato, i ricavi sono cresciuti del 26% a 51,24 miliardi di dollari, un risultato ottimo che ha superato le attese. Dall'altro, l'utile è crollato drasticamente. Il motivo? Un onere fiscale una tantum da quasi 16 miliardi di dollari che ha pesato enormemente sui conti. Senza questa spesa straordinaria, i risultati sarebbero stati molto positivi.
Ma non è solo la questione fiscale a preoccupare gli investitori. A far scattare l'allarme rosso è stata la previsione di un'accelerazione "significativa" delle spese nel 2026, legata proprio ai "costi infrastrutturali" per l'intelligenza artificiale. Meta ha già alzato le stime di spesa per il 2025 a 70-72 miliardi di dollari e ha avvertito che il 2026 sarà ancora più dispendioso. Zuckerberg è convinto che sia necessario investire massicciamente per non rimanere indietro nella corsa alla "superintelligenza", ma Wall Street è scettica. A differenza di Google e Microsoft, Meta non ha un business cloud consolidato per ammortizzare questi costi, il che rende la sua scommessa ancora più rischiosa.
Conclusione: Una Corsa all'Oro Tecnologico Piena di Incognite
Cosa ci dicono, in sintesi, queste trimestrali? Che la rivoluzione dell'intelligenza artificiale è entrata nel vivo e sta costando una fortuna. Google, al momento, sembra essere quella che riesce a bilanciare meglio spese e ricavi, grazie a un ecosistema solido e diversificato. Microsoft e Meta, invece, sono in piena modalità "investimento a tutti i costi", una strategia che da un lato potrebbe garantire loro un vantaggio competitivo enorme nel futuro, ma dall'altro espone a rischi e incertezze nel presente. Gli investitori, come abbiamo visto, reagiscono con cautela, quasi con timore, di fronte a questa valanga di miliardi. La domanda che tutti si pongono è: stiamo assistendo alla costruzione delle fondamenta del nostro futuro digitale o alla nascita di una gigantesca bolla speculativa pronta a scoppiare? Solo il tempo potrà dirlo, ma una cosa è certa: i prossimi trimestri saranno ancora più interessanti. Restate sintonizzati!
