Telemarketing Selvaggio: La Guerra Continua! Nuovo Gruppo di Esperti e Misure Anti-Truffa in Arrivo

Il telefono squilla di nuovo, numero sconosciuto. Sarà l'ennesima offerta per luce, gas o trading online? La piaga del telemarketing selvaggio non dà tregua, ma qualcosa si muove. A Roma è nato un nuovo gruppo di lavoro di esperti per contrastare il fenomeno, mentre AGCOM prepara un nuovo blocco contro le chiamate truffa a novembre 2025. Scopriamo insieme tutte le novità, le strategie di difesa e perché, nonostante tutto, le chiamate moleste continuano ad arrivare.
La notizia

Guerra ai Call Center Molesti: Scende in Campo una Nuova Task Force

Ammettiamolo, tutti noi abbiamo sviluppato una sorta di sesto senso. Quella vibrazione nella tasca, quel trillo insistente proprio all'ora di pranzo... e già sappiamo. È lui, il telemarketing selvaggio, quella piaga sociale che trasforma il nostro smartphone in una fonte di stress quotidiano. Ma tenetevi forte, perché la battaglia si sta facendo più interessante. A Roma, infatti, è stato appena costituito un gruppo di lavoro di cervelloni – un mix di esperti legali e tecnici – all'interno del Club Nazionale Cyberprotection (CNC). L'obiettivo? Studiare, analizzare e, soprattutto, proporre nuove armi per contrastare questa moderna forma di persecuzione telefonica.

Questa task force non nasce dal nulla, ma si inserisce in un "giro di vite" che le istituzioni stanno tentando di dare da tempo. Il CNC si propone di analizzare a fondo il fenomeno, collaborare con le autorità per suggerire leggi più efficaci e, cosa fondamentale, aumentare la consapevolezza di noi cittadini sui nostri diritti e sugli strumenti a nostra disposizione.

AGCOM e il Blocco Anti-Spoofing: Un Muro Contro le Chiamate Truffa

Una delle tecniche più odiose e subdole usate dai call center illegali è lo "spoofing". In pratica, ti chiamano da un call center in Albania o in chissà quale altro paese, ma sul tuo display appare un normalissimo numero italiano, magari con il prefisso della tua città. Questo trucchetto li rende difficili da bloccare e aumenta la probabilità che tu risponda. Ma i tempi stanno per cambiare.

L'AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha già messo un primo paletto, obbligando gli operatori a bloccare le chiamate dall'estero con numeri di rete fissa italiani falsificati. E i risultati si vedono: secondo AssoCall, da agosto sono già state bloccate oltre 43 milioni di telefonate illecite, con una media di 1,3 milioni al giorno!

Ma la vera svolta è attesa per novembre 2025. In quella data scatterà un ulteriore e importantissimo blocco che riguarderà anche lo spoofing dei numeri di cellulare. Sarà un colpo durissimo per i furbetti delle chiamate moleste, anche se la sfida tecnica è più complessa, perché bisogna distinguere una chiamata truffa da un nostro connazionale che chiama legittimamente in roaming dall'estero.

Multe Salate e Retate della Polizia: Il Fronte Giudiziario

Mentre l'AGCOM lavora sulla tecnologia, anche il fronte legale non sta a guardare. Il Garante per la protezione dei dati personali continua a infliggere multe pesantissime a società che trattano i nostri dati senza consenso. Recentemente, ad esempio, ha sanzionato un fornitore di luce e gas per oltre 890mila euro e un'altra azienda per più di 842mila euro per aver contattato utenti iscritti al Registro Pubblico delle Opposizioni. In un altro caso, una società fornitrice di dati e nove agenzie immobiliari sono state multate per aver schedato e contattato insistentemente migliaia di persone senza alcun valido consenso.

A questo si aggiunge l'azione della Polizia Postale, che ha smantellato una rete internazionale di call center tra Italia e Albania. Questi criminali non si limitavano alle chiamate fastidiose: stipulavano contratti di luce e gas non richiesti, usando firme false e registrazioni vocali manipolate.

Il Grande Dilemma: Perché il Registro Pubblico delle Opposizioni Non Basta?

A questo punto la domanda sorge spontanea: "Ma io sono iscritto al Registro Pubblico delle Opposizioni, perché continuo a ricevere queste telefonate?". È la domanda da un milione di dollari, e la risposta è complessa. Secondo l'Unione Nazionale Consumatori, ben il 62,8% degli iscritti continua a essere bersagliato.

I motivi sono diversi:

  • Call center esteri: Molti operatori illegali hanno sede all'estero, in paesi dove le nostre leggi e le nostre sanzioni faticano ad arrivare.
  • La filiera dei subappalti: Il mondo del telemarketing è una giungla di subappalti, che rende difficile risalire al vero responsabile della chiamata.
  • Consensi involontari: A volte, senza rendercene conto, diamo il consenso a essere contattati quando firmiamo la fidelity card di un supermercato o partecipiamo a un concorso online. L'iscrizione al Registro, infatti, annulla i consensi passati, ma non quelli che diamo dopo l'iscrizione.
  • Mancanza di controlli: Le risorse per controllare e sanzionare tutti i trasgressori sono purtroppo limitate.

In pratica, il Registro è uno strumento utile, ma non è una bacchetta magica. La lotta è ancora lunga e richiede un'azione combinata di tecnologia, leggi e consapevolezza.

Conclusione: Una Battaglia di Civiltà

Da giornalista e, prima ancora, da cittadino esasperato, vedo questo nuovo fermento con un misto di speranza e cauto realismo. L'istituzione del gruppo di lavoro del CNC è un segnale positivo: finalmente si affronta il problema in modo strutturato, unendo competenze diverse. I blocchi tecnici dell'AGCOM, specialmente quello in arrivo a novembre 2025, potrebbero davvero cambiare le carte in tavola, arginando la marea di chiamate "fantasma". Tuttavia, la battaglia contro il telemarketing selvaggio è, prima di tutto, una battaglia di civiltà. Finché esisterà un "sottobosco" di aziende che lucra sulla nostra pazienza e sulla violazione della nostra privacy, e finché noi stessi non presteremo la massima attenzione a chi e come diamo il consenso per trattare i nostri dati, il problema non sarà mai risolto del tutto. La strada è quella giusta, ma non dobbiamo abbassare la guardia: segnalare, denunciare e informarsi restano le nostre armi più potenti.