Sonos Beam (Gen 2): Piccola nelle dimensioni, grande nel suono?
Ciao a tutti! Oggi mettiamo sotto la lente d'ingrandimento un prodotto che ha fatto molto parlare di sé nel mondo dell'audio domestico: la Sonos Beam (Gen 2). Questa soundbar compatta si propone come un'evoluzione del suo già apprezzato predecessore, introducendo una delle feature più richieste: il supporto al Dolby Atmos. Ma sarà riuscita Sonos a concentrare un'esperienza audio tridimensionale in un formato così contenuto? Andiamo a scoprirlo insieme.
Design e materiali: eleganza e funzionalitÃ
A prima vista, la Sonos Beam (Gen 2) è quasi identica al modello precedente. Mantiene le stesse dimensioni compatte (appena 65 cm di larghezza), che la rendono perfetta per televisori di piccole e medie dimensioni e per chi non ha molto spazio a disposizione. La vera novità estetica è la griglia frontale: Sonos ha abbandonato il tessuto per una griglia in policarbonato traforato, simile a quella della sorella maggiore, la Sonos Arc. Questa scelta non è solo stilistica, ma anche pratica: la nuova finitura è molto più facile da pulire e attira meno polvere. Disponibile nelle classiche colorazioni bianco e nero, si integra con discrezione in qualsiasi arredamento. Sulla parte superiore troviamo i controlli touch, reattivi e minimalisti, per gestire volume, riproduzione e microfono.
Installazione e connettività : la semplicità prima di tutto
Uno dei punti di forza di Sonos è da sempre la facilità d'uso, e la Beam (Gen 2) non fa eccezione. L'installazione è un gioco da ragazzi: basta collegare il cavo di alimentazione e il cavo HDMI alla porta HDMI eARC/ARC del televisore. L'app Sonos (disponibile per iOS e Android) guida l'utente passo dopo passo in una configurazione rapida e intuitiva. La vera marcia in più è la porta HDMI eARC, un upgrade significativo rispetto alla ARC della prima generazione. Questa connessione permette di gestire formati audio più avanzati e di qualità superiore, come appunto il Dolby Atmos non compresso (Dolby TrueHD). Per chi possiede una TV più datata senza porta HDMI ARC, Sonos include in confezione un adattatore ottico, anche se in questo modo si perderà il supporto ad Atmos. Oltre alla connessione fisica, la soundbar si integra perfettamente nella rete Wi-Fi di casa e supporta Apple AirPlay 2. Manca, come da tradizione Sonos, il Bluetooth.
Qualità audio: l'effetto "wow" del Dolby Atmos virtuale
Arriviamo al cuore della recensione: come suona questa Sonos Beam (Gen 2)? La risposta è: sorprendentemente bene per le sue dimensioni. All'interno, troviamo cinque amplificatori in classe D che pilotano quattro mid-woofer ellittici e un tweeter centrale. La configurazione è stata riprogettata per creare cinque "array" di altoparlanti separati, contro i tre del modello precedente. Due di questi sono dedicati a riprodurre i suoni surround e in altezza dei contenuti in Dolby Atmos.
È importante chiarire un punto fondamentale: la Beam (Gen 2) non ha driver dedicati che sparano il suono verso l'alto (up-firing speakers), come la più costosa Sonos Arc. L'effetto Atmos è ottenuto in modo virtuale, attraverso complessi algoritmi psicoacustici (tecnologia HRTF) resi possibili dal nuovo processore, più potente del 40%. Il risultato? Decisamente impressionante. La soundbar riesce a creare un palcoscenico sonoro ampio e avvolgente, che va ben oltre i suoi limiti fisici. Durante la visione di film compatibili, si percepisce chiaramente la direzionalità dei suoni, con oggetti che sembrano muoversi nello spazio intorno a noi. Tuttavia, l'effetto di verticalità , ovvero i suoni che provengono dall'alto, è meno convincente rispetto a soundbar con altoparlanti fisici dedicati. Nonostante questo, l'esperienza è un netto passo avanti rispetto a un audio stereo tradizionale o a un surround 5.1.
Performance con musica e dialoghi
La Beam (Gen 2) non è solo per i film. Anche con la musica si comporta egregiamente, offrendo un suono bilanciato, con medi chiari e alti dettagliati. I bassi sono presenti e corposi per una soundbar senza subwoofer separato, anche se ovviamente non possono raggiungere la profondità di un sistema con un'unità dedicata. Per chi desidera bassi più potenti, è sempre possibile aggiungere un Sonos Sub Mini o un Sub (Gen 3).
Un altro aspetto notevole è la chiarezza dei dialoghi. Grazie al canale centrale dedicato e alla funzione "Miglioramento del parlato" attivabile dall'app, le voci risultano sempre nitide e ben definite, anche nelle scene più concitate. Questo la rende ideale anche per la visione di programmi TV, notiziari e podcast.
Funzionalità smart e l'ecosistema Sonos
Acquistare un prodotto Sonos significa entrare in un ecosistema collaudato e ricco di funzionalità . La Beam (Gen 2) può essere controllata tramite l'app, il telecomando della TV (grazie a HDMI-CEC) o tramite comandi vocali, con il supporto integrato per Amazon Alexa e Google Assistant. L'app Sonos S2 permette di accedere a decine di servizi di streaming musicale, radio e podcast, tutto in un unico posto.
La vera magia, però, sta nella modularità . La Beam (Gen 2) può essere il punto di partenza per un sistema home cinema completo. Aggiungendo una coppia di speaker Sonos (come i One SL o i nuovi Era 100) come canali surround posteriori e un subwoofer, si può ottenere un'esperienza audio ancora più immersiva e coinvolgente.
Una menzione speciale va alla funzione Trueplay, il sistema di calibrazione audio di Sonos che adatta il suono della soundbar all'acustica specifica della stanza. Il risultato è un audio ottimizzato e più preciso. L'unico, grande, limite è che Trueplay funziona ancora oggi esclusivamente con dispositivi iOS (iPhone e iPad).
Conclusione: il verdetto finale
La Sonos Beam (Gen 2) è un prodotto estremamente riuscito. Riesce a offrire un'esperienza audio coinvolgente e un'ottima implementazione del Dolby Atmos virtuale in un formato compatto, elegante e facile da usare. È la soundbar ideale per chi ha stanze di piccole e medie dimensioni e vuole migliorare drasticamente l'audio del proprio TV senza riempire il salotto di altoparlanti. La chiarezza dei dialoghi, l'ottima resa musicale e l'integrazione perfetta nell'ecosistema Sonos sono ciliegine sulla torta. Certo, l'effetto Atmos non raggiunge le vette di sistemi più complessi e costosi con speaker dedicati, e la mancanza di un subwoofer si fa sentire nelle scene più esplosive. Inoltre, la necessità di un dispositivo iOS per la calibrazione Trueplay resta un limite. Nonostante ciò, la Beam (Gen 2) rappresenta uno dei migliori compromessi tra dimensioni, prestazioni e funzionalità oggi sul mercato.

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