Qualcomm compra Arduino: il colosso dei chip sposa l'open source italiano in una mossa che scuote il mondo dei "maker"

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In una mossa a sorpresa che sta facendo parlare l'intero mondo della tecnologia e dell'innovazione, Qualcomm Technologies ha annunciato l'acquisizione di Arduino, l'azienda italiana che ha rivoluzionato il mondo dell'elettronica fai-da-te. Un matrimonio che promette di unire la potenza di calcolo del gigante americano con la creatività e l'accessibilità della community open source più famosa al mondo.
La notizia

Amici appassionati di tecnologia, tenetevi forte! Oggi vi racconto una di quelle notizie che fanno tremare i polsi e sognare ad occhi aperti. Il gigante americano dei semiconduttori, Qualcomm Technologies, ha annunciato di aver messo le mani su un gioiello tutto italiano: Arduino. Sì, avete capito bene, proprio l'azienda che ha portato l'elettronica e la programmazione nelle case di milioni di studenti, hobbisti e professionisti in tutto il mondo. Un'operazione che, anche se i dettagli economici non sono stati svelati, segna un punto di svolta epocale per entrambi i mondi.

Immaginate Davide che non viene schiacciato da Golia, ma che ci si mette in società. Da una parte abbiamo Qualcomm, un colosso da miliardi di dollari che progetta i "cervelli" (i processori) che troviamo in tantissimi smartphone e dispositivi connessi. Dall'altra Arduino, nata quasi per gioco nel 2005 a Ivrea, con la missione di rendere la tecnologia complessa qualcosa di semplice e alla portata di tutti. E ci sono riusciti alla grande, creando una community globale di oltre 33 milioni di utenti attivi.

Cosa significa questa acquisizione? È la fine dell'Arduino che conosciamo?

Questa è la domanda che tutti si stanno facendo. Quando un gigante compra una realtà più piccola e "idealista", la paura è sempre quella che ne snaturi l'essenza. Ma, e qui viene il bello, sembra che le intenzioni di Qualcomm siano tutt'altro che predatorie. Entrambe le aziende hanno messo in chiaro un punto fondamentale: Arduino manterrà il suo brand indipendente, la sua missione e, soprattutto, il suo approccio open source. In pratica, continuerà a essere l'Arduino che amiamo, ma con le spalle coperte da un partner potentissimo.

Nakul Duggal, pezzo grosso di Qualcomm nel settore automotive e IoT, ha usato parole che suonano come musica per le orecchie degli appassionati: "Con le recenti acquisizioni culminate con Arduino, acceleriamo la nostra visione tesa a democratizzare l'accesso ai nostri prodotti all'avanguardia nell'IA e nei computer per la comunità globale degli sviluppatori". L'obiettivo, quindi, non è inglobare e far sparire, ma potenziare. L'acquisizione si inserisce in una strategia più ampia di Qualcomm, che ha recentemente comprato anche altre due aziende, Edge Impulse e Foundries.io, per creare una piattaforma di sviluppo completa che va dall'hardware al software, passando per i servizi cloud.

Arriva UNO Q: la prima scheda "figlia" di questa unione

E come per celebrare questo matrimonio, è stato subito annunciato il primo frutto della collaborazione: la Arduino UNO Q. E ragazzi, che frutto! Dimenticate le classiche schede Arduino a cui siamo abituati. La UNO Q è descritta come una scheda con un "doppio cervello": da una parte un potente processore Qualcomm Dragonwing QRB2210 con CPU, GPU e processore per l'intelligenza artificiale, capace di far girare un sistema operativo completo come Debian Linux; dall'altra il classico microcontrollore per il controllo in tempo reale che ha reso famoso Arduino.

In parole povere? Una scheda che ha la semplicità di un Arduino ma la potenza di un mini-computer come il Raspberry Pi, con in più capacità di intelligenza artificiale avanzate. Questo apre scenari incredibili:

  • Progetti di robotica e visione artificiale molto più complessi e performanti.
  • Dispositivi per l'Internet of Things (IoT) più intelligenti e autonomi.
  • Un accesso facilitato allo sviluppo di applicazioni di Intelligenza Artificiale "edge", cioè direttamente sul dispositivo senza bisogno di connettersi a un server.

E il bello è che tutto questo sarà gestibile tramite un nuovo ambiente di sviluppo chiamato App Lab, pensato per unificare e semplificare la programmazione, anche per chi non è un ingegnere informatico.

Perché Qualcomm ha fatto questa mossa?

La risposta sta in una parola: community. Qualcomm è un'azienda che vende principalmente ad altre aziende (B2B). Arrivare direttamente agli sviluppatori, ai "maker", agli studenti, a chi sperimenta e crea l'innovazione dal basso, è sempre stato complicato. Con Arduino, Qualcomm non compra solo un'azienda, ma si apre le porte a una community vastissima, appassionata e creativa. È un modo per far conoscere e apprezzare le proprie tecnologie a milioni di futuri professionisti e innovatori, che un domani potrebbero scegliere proprio le soluzioni Qualcomm per i loro prodotti commerciali.

Come ha detto Fabio Violante, il CEO di Arduino: "Unire le forze con Qualcomm ci permette di accelerare il nostro impegno all'accessibilità e all'innovazione". Per Arduino significa avere accesso a tecnologie di punta e a una scala globale che da sola avrebbe faticato a raggiungere, accelerando così il suo progetto di crescita industriale.

Conclusione: un futuro tutto da scrivere, ma le premesse sono ottime

Da giornalista e appassionato, non posso che guardare a questa operazione con grande ottimismo. Certo, un po' di orgoglio nazionale nel vedere un'eccellenza italiana diventare parte di un colosso americano si mescola a un pizzico di timore. Ma le dichiarazioni, i primi passi e la logica dietro l'acquisizione sembrano andare nella direzione giusta. L'idea di unire la potenza e le risorse di Qualcomm con la filosofia aperta e la creatività della community di Arduino è semplicemente esaltante.

Stiamo per entrare in una nuova era in cui creare dispositivi intelligenti, robot e soluzioni innovative potrebbe diventare ancora più facile e accessibile. Un'era in cui l'Intelligenza Artificiale non sarà più solo appannaggio di grandi aziende, ma uno strumento a disposizione di chiunque abbia una buona idea. E il fatto che al centro di questa rivoluzione ci sia ancora il nome e lo spirito di Arduino, non può che farci piacere. Staremo a vedere, ma il futuro dell'innovazione "dal basso" sembra più luminoso che mai.

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