Nvidia non si ferma più: infranto il muro dei 5.000 miliardi di dollari, un record storico spinto dall'IA

Un traguardo epocale per il colosso dei semiconduttori. Nvidia è la prima società al mondo a toccare i 5.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. Un'ascesa vertiginosa, alimentata dal boom dell'intelligenza artificiale, che la proietta nell'olimpo della finanza mondiale, superando giganti come Apple e Microsoft. Ma cosa c'è dietro questa corsa senza freni? E quali sono le sfide all'orizzonte, tra timori di una bolla e la complessa guerra dei chip con la Cina?
La notizia

Sembrava fantascienza solo qualche anno fa, ma oggi è realtà. Nvidia ha scritto una nuova pagina della storia di Wall Street, diventando la prima azienda di sempre a raggiungere e superare la stratosferica soglia dei 5.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. Un numero quasi difficile da immaginare, che rende l'idea della portata di questo gigante tecnologico. Per fare un paragone che ci tocca da vicino, è un valore quasi doppio rispetto all'intero Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano, che secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale si attesta sui 2.540 miliardi.

Questa incredibile volata, che ha visto il valore delle sue azioni superare i 211 dollari, non è un caso. È il frutto di una strategia precisa e, soprattutto, del ruolo da protagonista assoluto che Nvidia si è ritagliata nella rivoluzione tecnologica più importante del nostro tempo: l'intelligenza artificiale (IA). Le sue GPU (unità di elaborazione grafica), nate per il mondo dei videogiochi, si sono rivelate l'hardware indispensabile per addestrare i complessi modelli di IA che stanno cambiando il mondo, da ChatGPT in poi.

Una crescita che brucia le tappe

La velocità con cui Nvidia ha raggiunto questo traguardo è a dir poco sbalorditiva. Pensate che solo a luglio di quest'anno aveva superato la soglia dei 4.000 miliardi. Un balzo di 1.000 miliardi in appena tre mesi. Ripercorriamo le tappe principali di questa cavalcata:

  • 2022: Supera per la prima volta i 1.000 miliardi di dollari, sull'onda del lancio di ChatGPT.
  • Febbraio 2024: Raggiunge i 2.000 miliardi.
  • Giugno 2024: Tocca i 3.000 miliardi, superando Apple.
  • Luglio 2025: Infrange il muro dei 4.000 miliardi.
  • Ottobre 2025: Conquista la vetta dei 5.000 miliardi.

In questa corsa ha superato colossi come Apple e Microsoft, che al momento si attestano su una valutazione di circa 4.000 miliardi. Un sorpasso storico che testimonia come il baricentro dell'innovazione tecnologica si sia spostato verso l'infrastruttura che abilita l'intelligenza artificiale.

I segreti del successo: non solo chip

Ma cosa ha spinto questa accelerazione repentina? Oltre alla domanda insaziabile di chip per l'IA, diversi fattori recenti hanno contribuito a rafforzare la fiducia degli investitori:

  1. Accordi strategici: Nvidia ha annunciato partnership di altissimo profilo. Tra queste spicca quella con Stellantis e Uber per lo sviluppo di robotaxi a guida autonoma di livello 4. Un'altra mossa chiave è stata la partnership con Nokia, con un investimento da 1 miliardo di dollari, per spingere sullo sviluppo di reti 6G e intelligenza artificiale integrata.
  2. Nuovi supercomputer: L'azienda ha annunciato la costruzione di sette nuovi supercomputer per il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, consolidando il suo ruolo strategico anche a livello governativo.
  3. Risultati finanziari da record: Anche senza poter contare a pieno sul mercato cinese, i conti di Nvidia continuano a crescere. Nel secondo trimestre, i ricavi sono saliti a 46,7 miliardi di dollari (+56% su base annua). E le attese per i risultati del terzo trimestre, previsti per il 19 novembre, sono ovviamente altissime.

L'ombra della bolla e la sfida cinese

Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica. Una crescita così rapida e imponente ha sollevato, inevitabilmente, i timori di una possibile bolla speculativa. Lo stesso Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha lanciato un avvertimento, paragonando l'attuale boom dell'IA a quello della bolla dot-com di inizio millennio. Secondo il FMI, un eventuale crollo delle aspettative sull'IA potrebbe innescare una brusca correzione dei mercati con effetti a catena sull'economia globale.

Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha però cercato di smorzare le preoccupazioni. "Non penso che siamo in una bolla", ha dichiarato, sottolineando come l'intelligenza artificiale stia già generando una domanda reale e tangibile da parte di aziende che pagano volentieri per utilizzare questi servizi. Per Huang, siamo in un "ciclo virtuoso" che non può essere paragonato alle bolle del passato.

L'altra grande incognita per Nvidia è rappresentata dalla guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina. Le restrizioni all'export imposte da Washington per limitare l'accesso di Pechino ai chip più avanzati hanno di fatto tagliato fuori Nvidia da un mercato dalle potenzialità enormi. Questa situazione ha costretto il colosso americano a sviluppare chip meno potenti appositamente per il mercato cinese per aggirare i divieti, ma la strada rimane in salita, con Pechino che spinge sempre di più per un'indipendenza tecnologica.

Conclusione: uno sguardo al futuro

Il raggiungimento dei 5.000 miliardi di dollari è senza dubbio una pietra miliare che consacra Nvidia come l'azienda simbolo della nuova era dell'intelligenza artificiale. La sua capacità di innovare, passando dalle schede per videogiochi al cuore pulsante della tecnologia mondiale, è una storia di visione e di esecuzione magistrale. Personalmente, credo che la traiettoria di Nvidia sia ancora lungi dall'essere conclusa. L'intelligenza artificiale è solo all'inizio della sua diffusione capillare in ogni settore dell'economia e della società, e Nvidia si trova nella posizione privilegiata di fornire gli "strumenti" indispensabili per questa rivoluzione. Le sfide, come la tensione geopolitica e il rischio di un surriscaldamento dei mercati, sono reali e non vanno sottovalutate. Sarà affascinante osservare come Jensen Huang e il suo team sapranno navigare queste acque complesse, ma una cosa è certa: il futuro della tecnologia passa, e passerà ancora per molto tempo, dai chip progettati a Santa Clara.