Se sei un genitore, un educatore o semplicemente hai a cuore la sicurezza dei più giovani nel mondo digitale, questa è una di quelle notizie che ti farà tirare un sospiro di sollievo. Meta, l'azienda che sta dietro a colossi come Facebook, Instagram e Messenger, ha finalmente annunciato l'arrivo degli "Account per Teenager" anche su Facebook e Messenger in tutta l'Unione Europea, compresa la nostra amata Italia. Non si tratta di una novità assoluta, visto che questa modalità era già stata introdotta con successo su Instagram circa un anno fa, ma la sua estensione alle altre piattaforme segna un punto di svolta fondamentale nella creazione di un ambiente online più sicuro e protetto per gli adolescenti.
L'iniziativa, partita ufficialmente il 25 settembre 2025, mira a offrire ai ragazzi e alle ragazze un'esperienza digitale più adeguata alla loro età , limitando l'esposizione a contenuti potenzialmente dannosi e a contatti indesiderati. Ma cosa significa concretamente? E quali sono le novità che i nostri figli troveranno sui loro profili? Andiamo a scoprirlo nel dettaglio.
Cosa sono e come funzionano gli "Account per Teenager"?
In parole semplici, gli "Account per Teenager" sono profili pensati appositamente per gli utenti di età inferiore ai 16 anni (o 18, a seconda delle impostazioni) che, in modo del tutto automatico, attivano una serie di restrizioni e protezioni. L'idea di fondo, come ha sottolineato anche Adam Mosseri, il capo di Instagram, è quella di dare ai genitori la tranquillità che i loro figli possano esplorare i propri interessi e connettersi con gli amici in un ambiente più controllato e sicuro.
La grande forza di questo sistema è che le impostazioni di protezione più restrittive sono attivate di default. Meta ha infatti rivelato che, da quando sono stati introdotti su Instagram, ben il 97% degli adolescenti tra i 13 e i 15 anni ha mantenuto queste impostazioni predefinite, a dimostrazione della loro efficacia e, forse, della poca voglia dei ragazzi di "smanettare" con la privacy se non strettamente necessario. Per modificare queste impostazioni, inoltre, sarà necessaria l'autorizzazione di un genitore attraverso gli strumenti di supervisione.
Le novità nel dettaglio: cosa cambia su Facebook e Messenger
L'estensione a Facebook e Messenger porta con sé una serie di cambiamenti concreti, ereditando molte delle funzionalità già testate su Instagram. Vediamo insieme le principali:
- Privacy prima di tutto: I profili dei teenager saranno impostati come privati di default. Questo significa che solo gli amici potranno vedere i loro post, le storie e interagire con i contenuti.
- Stop ai messaggi da sconosciuti: Una delle preoccupazioni maggiori per i genitori. Con i nuovi account, i ragazzi potranno ricevere messaggi solo da persone che già seguono o con cui sono amici. Questo limita drasticamente il rischio di contatti da parte di malintenzionati.
- Contenuti sensibili filtrati: Verranno applicati filtri più aggressivi e avanzati per i contenuti sensibili. Immagini o testi potenzialmente inappropriati verranno oscurati o non mostrati affatto. Per disattivare la sfocatura automatica delle immagini che potrebbero contenere nudità , ad esempio, servirà il consenso di un genitore.
- Limiti alle dirette (Live): I minorenni sotto i 16 anni non potranno avviare dirette streaming senza aver ricevuto prima l'autorizzazione esplicita di un genitore.
- Maggiore controllo per i genitori: Attraverso il Centro per la Famiglia di Meta, i genitori potranno supervisionare l'attività dei figli, vedendo i loro contatti, chi hanno bloccato, e impostando limiti di tempo all'utilizzo delle app.
- Benessere digitale: Per promuovere un uso più consapevole dei social, sono state integrate funzioni come le notifiche che invitano a fare una pausa dopo un'ora di utilizzo e una "modalità silenziosa" che si attiva di notte per non disturbare il sonno.
Un passo importante nel contesto europeo
L'arrivo di queste misure in Europa non è casuale. Si inserisce in un contesto di crescente attenzione da parte delle istituzioni, come dimostra il Digital Services Act (DSA), che spinge le grandi piattaforme online a prendersi maggiori responsabilità sulla sicurezza degli utenti, specialmente dei più giovani. L'Unione Europea sta ridisegnando i confini della responsabilità digitale, vietando ad esempio la profilazione dei minori a scopi pubblicitari e spingendo per interfacce più "a misura di bambino". La mossa di Meta può essere vista quindi come una risposta concreta a queste sollecitazioni, un tentativo di allinearsi a un quadro normativo e a una sensibilità sociale sempre più esigenti in tema di protezione dei dati e della privacy dei minori.
Conclusione: Un'ottima notizia, ma la vigilanza non va in vacanza
Dal mio punto di vista, l'introduzione degli "Account per Teenager" su tutta la galassia Meta è una notizia estremamente positiva. Dimostra una presa di coscienza importante da parte di un gigante tecnologico che, per troppo tempo, è stato accusato di dare priorità al profitto piuttosto che al benessere dei suoi utenti più vulnerabili. L'approccio "default" alla privacy, con impostazioni restrittive attivate in automatico, è la scelta più intelligente e pragmatica, perché protegge anche chi non ha le competenze o la voglia di navigare tra complesse impostazioni di sicurezza.
Tuttavia, è fondamentale non abbassare la guardia. Questi strumenti sono un aiuto potentissimo, ma non sostituiscono il dialogo e la supervisione attiva da parte dei genitori. La tecnologia può mettere delle barriere, ma l'educazione a un uso critico e consapevole del digitale resta il pilastro fondamentale. Insegnare ai nostri figli a riconoscere i rischi, a non condividere informazioni sensibili e a parlare con un adulto di fronte a situazioni strane o spiacevoli è un compito che nessuna app potrà mai svolgere al posto nostro. Accogliamo quindi con favore questa novità , usiamola al meglio, ma continuiamo a essere guide presenti e attente nel percorso di crescita digitale dei nostri ragazzi.