Ciao a tutti amici appassionati di tecnologia! Sembrava la novità dell'anno, il gioiello di design che tutti aspettavano, e invece l'iPhone Air rischia di trasformarsi in uno dei più rapidi flop nella storia recente di Apple. A poco più di un mese dal grande evento di lancio di settembre, arrivano notizie non proprio entusiasmanti per il modello super sottile e leggero della Mela. Un report della testata finanziaria Nikkei Asia, solitamente molto ben informata sulle catene di produzione asiatiche, ha lanciato una vera e propria bomba: Apple avrebbe dato ordine di tagliare drasticamente la produzione dell'iPhone Air.
La notizia ha fatto il giro del mondo in poche ore, perché non si tratta di un semplice aggiustamento. Le fonti sentite da Nikkei parlano di una riduzione talmente drastica da portare la produzione a livelli di "fine ciclo vita" del prodotto. Un termine che, a così poche settimane dal lancio, suona quasi come una sentenza definitiva. Ma cosa è andato storto?
Un'accoglienza tiepida e la corsa ai modelli Pro
L'iPhone Air era stato presentato come una meraviglia ingegneristica: il telefono più sottile mai creato da Apple, leggerissimo e con un design che, secondo molti, doveva aprire la strada a futuri dispositivi pieghevoli. Sulla carta, aveva tutte le carte in regola per essere un successo. Eppure, il mercato ha risposto in modo molto diverso. Mentre l'iPhone Air giaceva sugli scaffali virtuali e fisici con disponibilità immediata, i suoi fratelli maggiori, l'iPhone 17 e soprattutto i modelli iPhone 17 Pro, andavano a ruba.
Basta dare un'occhiata ai tempi di attesa per capire la situazione. Come sottolineato dallo stesso report di Nikkei, per ricevere un iPhone 17 Pro da 256 GB negli Stati Uniti bisogna attendere dalle due alle tre settimane, e per il modello base una o due settimane. Per l'iPhone Air? Nessuna attesa, è disponibile subito. Questo è uno dei segnali più chiari e inequivocabili di una domanda debole, un campanello d'allarme che a Cupertino devono aver sentito suonare forte e chiaro.
I numeri non mentono: i dati di Counterpoint
A confermare questa tendenza ci sono anche i dati della società di analisi Counterpoint Research. Secondo i loro studi, la serie iPhone 17 ha letteralmente polverizzato i record di vendita del precedente iPhone 16, con un incremento del 14% nei primi 10 giorni di disponibilità nei due mercati chiave per Apple: Stati Uniti e Cina. Un successo trainato in particolare dal modello base iPhone 17, che in Cina ha quasi raddoppiato le vendite rispetto al suo predecessore, e dalla fortissima richiesta per i modelli Pro. E l'iPhone Air? Sebbene abbia fatto leggermente meglio dell'iPhone 16 Plus che ha sostituito, è stato definito una scelta di "nicchia", penalizzato da un prezzo considerato troppo alto rispetto al modello base.
Le stime iniziali, secondo le fonti, prevedevano che l'iPhone Air dovesse rappresentare circa il 10-15% della produzione totale dei nuovi iPhone. Ora, Apple avrebbe rivisto drasticamente questi piani, portando la quota ben al di sotto del 10% e, come detto, riducendo gli ordini ai fornitori quasi a zero a partire da novembre.
Perché l'iPhone Air non ha convinto?
Le ragioni di questo insuccesso potrebbero essere molteplici. Analizzando la situazione, possiamo ipotizzare alcuni fattori chiave:
- Prezzo: Posizionato a metà strada tra l'iPhone 17 standard e il più performante 17 Pro, l'Air potrebbe essere caduto nella "terra di nessuno", risultando troppo costoso per chi cerca il miglior rapporto qualità -prezzo e non abbastanza "premium" per chi desidera il massimo della tecnologia.
 - Compromessi tecnici: Per raggiungere un design così sottile, Apple potrebbe aver fatto dei compromessi. Si parla di una batteria meno performante, un singolo altoparlante e altre piccole rinunce che gli utenti più attenti potrebbero non aver gradito.
 - Successo dei fratelli maggiori: L'iPhone 17 e, in particolare, i modelli Pro hanno introdotto novità così interessanti (fotocamere migliorate, nuovo chip, ecc.) da oscurare il fascino del solo design dell'Air.
 
Questa situazione ricorda da vicino quella vissuta con la serie "mini". Anche l'iPhone 12 mini e 13 mini, pur essendo tecnicamente validi, non hanno mai sfondato nel mercato, portando Apple a eliminarli dalla sua lineup. Sembra che, ancora una volta, un esperimento su un nuovo formato non abbia dato i frutti sperati.
Conclusione: un passo falso che insegna
Dal mio punto di vista, la vicenda dell'iPhone Air è la dimostrazione che nel mercato smartphone di oggi il solo design, per quanto innovativo, non basta a decretare il successo di un prodotto. Gli utenti sono diventati incredibilmente esigenti e attenti al pacchetto completo: prestazioni, fotocamera, autonomia e, ovviamente, prezzo. L'iPhone Air sembra essere stata una scommessa audace, forse un test per saggiare l'interesse del pubblico verso dispositivi ultra-sottili in vista di un futuro pieghevole. Se così fosse, la risposta del mercato è stata chiara e forte: non siamo ancora pronti a sacrificare la sostanza per la forma. Apple, da maestra del marketing quale è, ha capito subito l'antifona e, invece di insistere, ha preferito tagliare le perdite e concentrare tutte le sue forze produttive sui modelli che stanno trainando le vendite. Una decisione dolorosa, forse, ma commercialmente ineccepibile. Staremo a vedere se il nome "Air" tornerà in futuro, magari su un dispositivo veramente rivoluzionario.
                            
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