Ciao a tutti, amici del web! Tenetevi forte perché oggi parliamo di una di quelle notizie che cambiano le carte in tavola per milioni di ragazzi e genitori. Instagram, il nostro amato (e a volte odiato) social delle foto e delle storie, ha deciso di indossare i panni del "genitore responsabile" e di introdurre una novità epocale per proteggere i suoi utenti più giovani. Avete presente la classificazione "PG-13" che vedete al cinema? Quella che vi avverte che un film potrebbe contenere scene non proprio adatte ai più piccoli? Bene, Meta ha deciso di portarla direttamente nel feed dei nostri smartphone.
Cosa significa esattamente "PG-13" su Instagram?
Facciamo un passo indietro per chi non mastica il gergo cinematografico americano. La sigla PG-13, introdotta dalla Motion Picture Association of America nel lontano 1984, sta per "Parents Strongly Cautioned" e suggerisce che alcuni materiali potrebbero essere inappropriati per i bambini sotto i 13 anni. Applicata a Instagram, questa logica si traduce in un filtro automatico e predefinito per tutti gli account appartenenti a utenti con meno di 18 anni.
In parole povere, i teenager si troveranno a navigare in una versione "edulcorata" della piattaforma. L'obiettivo è quello di creare un'esperienza più sicura e adatta alla loro età , limitando l'esposizione a contenuti considerati potenzialmente dannosi o inadatti. Questa impostazione, chiamata "13+", sarà attiva di default e, cosa molto importante, non potrà essere disattivata dai ragazzi senza il permesso esplicito di un genitore o di un tutore che supervisiona l'account.
Quali contenuti verranno filtrati?
La lista dei contenuti "vietati ai minori" è piuttosto lunga e non si limita solo a ciò che potremmo immaginare. Ovviamente, verranno nascosti e non suggeriti post che includono:
- Linguaggio forte e volgare: basta parolacce a profusione nei commenti o nelle didascalie.
 - Violenza e scene disturbanti: contenuti che mostrano violenza esplicita o temi troppo crudi verranno limitati.
 - Nudità e allusioni sessuali: un giro di vite ulteriore rispetto alle policy già esistenti.
 - Comportamenti a rischio: addio a video di acrobazie pericolose o sfide che potrebbero incoraggiare emulazioni dannose.
 - Riferimenti a sostanze: post che mostrano o promuovono l'uso di marijuana, alcol o tabacco saranno fortemente limitati.
 
Ma non è tutto. I filtri si estenderanno anche alle ricerche. Termini sensibili legati ad autolesionismo, disturbi alimentari o altre tematiche delicate saranno bloccati per gli utenti minorenni, anche se digitati con errori. Questa protezione sarà applicata a tutte le sezioni della piattaforma: dal feed principale alle Storie, dalla sezione Esplora ai Reels, fino ai messaggi diretti.
Il ruolo dei genitori diventa ancora più centrale
Meta non si è fermata al filtro automatico. Per i genitori che desiderano un livello di controllo ancora maggiore, è stata introdotta una nuova impostazione chiamata "Contenuti Limitati". Attivando questa modalità , l'esperienza del teenager diventerà ancora più restrittiva. Ad esempio, non potranno più visualizzare, lasciare o ricevere commenti sotto i post. A partire dal prossimo anno, questa opzione limiterà ulteriormente anche le conversazioni che i ragazzi potranno avere con le Intelligenze Artificiali integrate nella piattaforma.
Sì, perché la stretta riguarda anche l'Intelligenza Artificiale. Le esperienze AI per gli adolescenti saranno guidate di default dalla classificazione PG-13, il che significa che i chatbot non dovrebbero fornire risposte inadatte all'età del loro interlocutore.
Una corsa ai ripari contro le critiche
Questa mossa di Meta arriva in un momento in cui le grandi piattaforme social sono sotto la lente d'ingrandimento di governi e associazioni di tutto il mondo per la questione della sicurezza dei minori. L'accusa, spesso fondata, è quella di aver anteposto il profitto e il coinvolgimento degli utenti al loro benessere psicofisico. Molti paesi stanno infatti studiando leggi sempre più severe, come l'Australia che sta valutando di limitare l'accesso ai social ai minori di 16 anni con sistemi di verifica dell'età obbligatori.
A questo proposito, Meta ha dichiarato che continuerà a utilizzare e a migliorare la sua tecnologia di previsione dell'età , basata sull'intelligenza artificiale, per identificare correttamente i teenager, anche quando tentano di mentire sulla loro data di nascita per aggirare le restrizioni.
Quando arriverà in Italia?
La distribuzione di queste nuove impostazioni è già iniziata in paesi come Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Australia. Per l'Europa, e quindi anche per l'Italia, dovremo aspettare l'inizio del prossimo anno, con un'implementazione completa prevista entro la fine del 2025.
Conclusione: Un passo avanti, ma la strada è ancora lunga
Dal mio punto di vista, l'iniziativa di Instagram è senza dubbio un passo nella direzione giusta. L'idea di utilizzare uno standard riconoscibile come il PG-13 per aiutare i genitori a comprendere meglio l'ambiente digitale in cui si muovono i figli è intelligente e necessaria. Tuttavia, non possiamo illuderci che un filtro tecnologico, per quanto sofisticato, possa risolvere da solo il problema. La vera sfida, come sottolineano molti educatori, resta quella del dialogo in famiglia. Nessun algoritmo potrà mai sostituire una conversazione aperta e onesta tra genitori e figli sui rischi e le opportunità della vita online. La tecnologia può essere un'alleata preziosa, ma la responsabilità finale di educare a un uso critico e consapevole dei social media rimane, e deve rimanere, umana. Staremo a vedere se questa mossa basterà a placare le critiche e a rendere Instagram un posto davvero più sicuro per i nostri ragazzi.
                            