Amici lettori, tenetevi forte. Nelle ultime ore è rimbalzata sui media di tutto il mondo una notizia che ha del sensazionale: Elon Musk, il vulcanico e onnipresente patron di Tesla, SpaceX e X, sarebbe stato detronizzato. Non più lui l'uomo più ricco del mondo. Al suo posto, un nome noto ai più esperti di tecnologia ma forse meno al grande pubblico: Larry Ellison, il co-fondatore di Oracle. I numeri circolati sono da capogiro: un patrimonio di Ellison schizzato a quasi 400 miliardi di dollari grazie a un balzo azionario senza precedenti. Ma, come spesso accade quando le notizie corrono veloci, la realtà è un po' diversa e, se possibile, ancora più interessante.
Facciamo un passo indietro e mettiamo ordine. È vero che Larry Ellison e la sua azienda, Oracle, stanno vivendo un momento d'oro? Assolutamente sì. È vero che questo successo è legato a doppio filo con la rivoluzione dell'intelligenza artificiale? Certamente. Ma è vero che ha superato Elon Musk diventando l'uomo più ricco del pianeta con quasi 400 miliardi di dollari? No, questo non è corretto. Cerchiamo di capire insieme cosa è successo veramente, perché la storia vera è una fotografia perfetta del mondo in cui stiamo vivendo.
La vera classifica dei Paperoni mondiali: una sfida a tre
Al momento in cui scriviamo, la corsa per il titolo di persona più ricca del mondo è una questione molto volatile e combattuta principalmente tra tre giganti:
- Bernard Arnault: Il presidente e CEO del colosso del lusso LVMH (che controlla marchi come Louis Vuitton, Dior, Tiffany & Co.). La sua fortuna è legata a beni tangibili e a un mercato, quello del lusso, che si è dimostrato incredibilmente resiliente.
- Elon Musk: La sua ricchezza è strettamente legata alle fluttuazioni delle azioni di Tesla, ma anche alle valutazioni stratosferiche delle sue aziende private come SpaceX.
- Jeff Bezos: Il fondatore di Amazon, la cui ricchezza è tornata a crescere prepotentemente grazie alla solidità del suo impero dell'e-commerce e del cloud computing (Amazon Web Services).
Questi tre si scambiano spesso le posizioni, a volte anche nell'arco della stessa giornata, a seconda dell'andamento dei mercati. I loro patrimoni si aggirano, con variazioni continue, attorno ai 200-230 miliardi di dollari. Una cifra immensa, ma ben lontana dai quasi 400 miliardi di cui si è parlato. E Larry Ellison? Si trova saldamente nella top 10, spesso tra la quinta e la settima posizione, con un patrimonio che ha recentemente superato i 150 miliardi di dollari. Un gigante, senza dubbio, ma non ancora sul trono.
Il momento d'oro di Oracle: la vera notizia è l'Intelligenza Artificiale
Allora da dove nasce tutta questa confusione? Nasce da una performance eccezionale di Oracle in borsa. L'azienda ha recentemente presentato risultati finanziari che hanno superato le aspettative degli analisti, spingendo il titolo a un notevole rialzo (nell'ordine del 10-15%, non del 40% come riportato da alcune fonti imprecise). Questo ha fatto aumentare il patrimonio personale di Ellison di svariati miliardi in una sola notte, un evento notevole che ha acceso i riflettori su di lui.
Ma qual è il motore di questo successo? La risposta ha due lettere: AI. Oracle, storicamente conosciuta per i suoi database aziendali, si è mossa con grande astuzia per diventare un fornitore chiave di infrastrutture per l'intelligenza artificiale. L'amministratore delegato, Safra Catz, ha annunciato la firma di numerosi e giganteschi contratti per fornire la sua infrastruttura cloud (OCI - Oracle Cloud Infrastructure) a società che sviluppano AI.
Uno degli accordi più significativi, citato anche nella notizia del nostro competitor, è quello con OpenAI, la società creatrice di ChatGPT. Attenzione però al dettaglio: Oracle non fornisce "elettricità", come erroneamente riportato, ma qualcosa di molto più complesso e prezioso: la potenza di calcolo e l'infrastruttura cloud necessarie per addestrare e far funzionare i modelli di intelligenza artificiale. Si tratta di server potentissimi, connessioni ultraveloci e un'architettura software ottimizzata. In pratica, Oracle sta fornendo le "centrali elettriche digitali" per la rivoluzione AI.
Musk ed Ellison: amici, rivali e investitori
La storia si fa ancora più intrigante se si considera il rapporto tra i due protagonisti. Elon Musk e Larry Ellison sono descritti come buoni amici. Ellison non solo è stato uno dei primi e più grandi investitori in Tesla, ma ha anche fatto parte del consiglio di amministrazione della casa automobilistica per diversi years. La loro è un'amicizia tra due delle personalità più eccentriche e visionarie della Silicon Valley.
C'è poi l'intreccio con OpenAI. Musk è stato uno dei co-fondatori di OpenAI nel 2015, con l'idea di creare un'AI "aperta" e benefica per l'umanità. In seguito ha lasciato il progetto per divergenze con l'attuale management, guidato da Sam Altman, e ha fondato la sua società di AI, xAI. Vedere oggi il suo amico Ellison fare affari d'oro proprio con OpenAI, fornendo l'infrastruttura che alimenta il "rivale" ChatGPT, è una delle tante ironie che solo il mondo del tech sa regalare.
La nuova corsa all'oro: chi vende pale e picconi
La vicenda di Oracle non è un caso isolato, ma il sintomo di un fenomeno molto più grande. Stiamo assistendo a una nuova "corsa all'oro", quella dell'intelligenza artificiale. E come in ogni corsa all'oro, chi guadagna di più non sono sempre i cercatori, ma coloro che vendono loro pale, picconi e jeans.
Nel mondo dell'AI, le "pale e i picconi" sono rappresentati da due cose fondamentali:
- I chip: I processori specializzati per l'AI. E qui il re incontrastato è Nvidia, che grazie ai suoi potentissimi chip è diventata di recente l'azienda con la più alta capitalizzazione di mercato al mondo, superando colossi come Microsoft e Apple e sfondando il muro dei 3.000 miliardi di dollari (non ancora 4.000, ma la traiettoria è quella).
- Il cloud: La potenza di calcolo "a noleggio". E qui, accanto ai giganti Amazon AWS, Microsoft Azure e Google Cloud, si sta facendo largo prepotentemente Oracle, che ha saputo ritagliarsi una fetta di mercato importantissima.
Oracle, quindi, sta cavalcando la stessa, gigantesca onda che ha reso Nvidia l'azienda più preziosa del pianeta. E Larry Ellison ne sta raccogliendo i frutti.
Conclusione: Oltre i Titoli Sensazionalistici
In conclusione, dal mio punto di vista, la vera lezione da trarre da questa storia non è chi sia il numero uno o il numero due nella classifica dei miliardari. Quella è una giostra divertente da osservare, ma che lascia il tempo che trova. La vera notizia, quella che avrà un impatto profondo sulle nostre vite e sull'economia globale, è la rapidità e la violenza con cui la rivoluzione dell'intelligenza artificiale sta ridisegnando le gerarchie del potere tecnologico ed economico. Aziende che fino a pochi anni fa sembravano aver perso il treno dell'innovazione, come Oracle, stanno vivendo una seconda giovinezza spettacolare scommettendo sulle infrastrutture. La ricchezza non si crea più solo inventando l'app del momento, ma costruendo le fondamenta digitali su cui poggerà il mondo di domani. E mentre tutti guardano la punta dell'iceberg, ovvero le applicazioni di AI come ChatGPT, i veri imperi si stanno costruendo nelle profondità, dove si forgiano i chip e si gestiscono i dati. Questa, e non un sorpasso momentaneo in una classifica, è la storia che vale davvero la pena raccontare.