Una svolta per proteggere i più giovani
Ciao a tutti! Parliamo di un argomento che sta facendo molto discutere: dal 12 novembre 2025, anche in Italia è scattato l'obbligo di verificare la maggiore età per poter accedere ai siti web con contenuti pornografici. Si tratta di una decisione importante, presa dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) in attuazione del cosiddetto Decreto Caivano, con un obiettivo chiarissimo: proteggere i minori dall'esposizione a contenuti non adatti a loro. L'Italia si allinea così ad altri Paesi come Regno Unito, Francia e diversi stati americani, dove misure simili sono già in vigore da tempo.
L'idea di base è semplice: dire addio al classico clic sul pulsante "Ho più di 18 anni", che tutti sappiamo essere facilmente aggirabile, per passare a sistemi di controllo più seri e affidabili. L'AGCOM ha pubblicato una lista di decine di siti, tra cui colossi come Pornhub, YouPorn e persino piattaforme come OnlyFans, che dovranno adeguarsi. Chi non lo farà , rischia multe salate fino a 250.000 euro o addirittura l'oscuramento del sito in Italia.
Come funziona la verifica? E la privacy?
Questa è la domanda che tutti si fanno. Tranquilli, non dovrete inviare la scansione della vostra carta d'identità al sito di turno. L'AGCOM ha vietato esplicitamente l'uso di SPID, Carta d'Identità Elettronica o l'invio di selfie per la verifica. Il sistema si basa su un principio chiamato "doppio anonimato".
In pratica, il processo funziona così:
- Quando cerchi di accedere a uno di questi siti, verrai reindirizzato a una piattaforma esterna di un soggetto terzo e certificato.
- Questo "verificatore" accerterà la tua maggiore età , ma non saprà quale sito stai cercando di visitare.
- Una volta confermata l'età , il verificatore invierà al sito solo un "sì" o un "no", senza comunicare la tua identità .
In questo modo, la tua privacy dovrebbe essere al sicuro: il sito per adulti sa che sei maggiorenne ma non sa chi sei, e chi verifica la tua età non sa dove stai navigando. Un meccanismo pensato per bilanciare la protezione dei minori con il diritto alla privacy degli adulti.
Le prime conseguenze: crollo del traffico e boom delle VPN
Come c'era da aspettarsi, questa novità non è passata inosservata. Le esperienze internazionali ci mostrano un quadro piuttosto chiaro. Secondo l'esperto di web e social Franz Russo, nel Regno Unito il traffico verso i principali portali per adulti è crollato di quasi un terzo in pochi mesi. Negli Stati Uniti, il calo è stato ancora più drastico, toccando l'80%, accompagnato però da un'impennata nell'uso delle VPN.
Cosa sono le VPN? Sono software che permettono di mascherare il proprio indirizzo di connessione, facendo credere ai siti che ci stiamo collegando da un altro Paese dove non ci sono queste restrizioni. È quindi molto probabile che anche in Italia vedremo uno scenario simile: un calo iniziale degli accessi diretti e un aumento di chi cerca "scorciatoie" per aggirare il blocco. Lo stesso AGCOM, nel suo provvedimento, riconosce che le VPN possono essere usate per eludere i controlli.
Dubbi e sfide future
Se l'obiettivo di tutelare i minori è assolutamente condivisibile, l'efficacia reale di queste misure è tutta da dimostrare. Come sottolinea Russo, "più che la regola in sé conterà la sua applicazione concreta". Il rischio è che la norma resti solo formale, spingendo gli utenti (minori inclusi, che spesso sono più smaliziati tecnologicamente) verso piattaforme meno controllate o verso l'uso di VPN.
Inoltre, c'è da considerare che i siti con sede all'estero, che sono la stragrande maggioranza, hanno più tempo per adeguarsi (fino al 1° febbraio 2026). Questo crea una fase di transizione in cui molti dei portali più famosi resteranno accessibili senza restrizioni. La sfida, quindi, è appena iniziata e sarà interessante vedere come evolverà la situazione e se questa misura si rivelerà davvero una svolta efficace.
Un passo necessario, ma non la soluzione definitiva
Personalmente, credo che l'introduzione di un sistema di verifica dell'età fosse un passo inevitabile e giusto. L'accesso indiscriminato dei minori a contenuti pornografici è un problema serio, con ripercussioni psicologiche e sullo sviluppo affettivo che non possiamo ignorare. Tuttavia, non possiamo essere ingenui e pensare che una barriera tecnologica, per quanto ben congegnata, sia la soluzione a tutto. Sarà sempre possibile trovare il modo di aggirarla. Per questo, la vera partita si gioca sull'educazione digitale e sull'educazione all'affettività , sia a scuola che in famiglia. Dialogo, consapevolezza e strumenti come il parental control restano le armi più potenti che abbiamo per proteggere davvero i nostri ragazzi, trasformando il web in un luogo più sicuro per la loro crescita.
