Un'evoluzione attesa che non tradisce le origini
Diciamolo subito: guardando la Nintendo Switch 2, si capisce immediatamente di essere di fronte a un prodotto Nintendo. L'identità della console originale è salva, ma basta prenderla in mano per accorgersi del salto di qualità . Le dimensioni sono leggermente aumentate per ospitare il nuovo e più generoso display, ma lo spessore rimane contenuto, rendendola sorprendentemente maneggevole. Il peso è cresciuto di circa 100 grammi rispetto al modello OLED, ma risulta ben bilanciato e non affatica durante le sessioni di gioco prolungate. La sensazione generale è quella di un dispositivo più premium e solido, un upgrade sensato che corregge molte delle incertezze costruttive del primo modello.
Il Display: un passo avanti necessario, ma non una rivoluzione
Il cuore dell'esperienza portatile è senza dubbio il nuovo schermo. Abbandonato il vecchio pannello da 720p, la Switch 2 sfoggia un display LCD IPS da 7.9 pollici con risoluzione Full HD (1920x1080 pixel) e una frequenza di aggiornamento che arriva fino a 120Hz. Questo si traduce in un'immagine nettamente più definita e fluida. I colori sono vividi, la luminosità è ottima anche all'aperto e il supporto all'HDR10 garantisce un impatto visivo notevole. Certo, alcuni potrebbero storcere il naso per la scelta di un pannello LCD anziché OLED, ma la qualità generale è talmente alta che la mancanza dei neri assoluti si perdona facilmente. Giocare in modalità portatile a 1080p era un passo necessario e Nintendo lo ha compiuto in modo eccellente, offrendo un'esperienza visiva finalmente al passo con i tempi.
Joy-Con 2: la vera rivoluzione è nel magnetismo
Se c'era un elemento che necessitava di una revisione profonda, erano i Joy-Con. Nintendo ha ascoltato e ha ridisegnato i suoi iconici controller da cima a fondo. La novità più grande è il sistema di aggancio magnetico. Dimenticate la vecchia slitta in plastica; ora i Joy-Con si collegano al corpo della console con una tenuta solida e precisa, eliminando ogni gioco o incertezza. Anche l'ergonomia è stata migliorata, con stick analogici più grandi e materiali che restituiscono un feeling di maggiore qualità . Nintendo sembra aver lavorato anche per risolvere il famigerato problema del "drifting", anche se solo il tempo potrà darci una risposta definitiva. Una chicca interessante è la possibilità di usare ogni controller come se fosse un mouse, una funzione che potrebbe aprire scenari interessanti per certi generi di giochi.
Prestazioni e Hardware: la potenza che serviva
Sotto la scocca, la Nintendo Switch 2 nasconde un cuore pulsante completamente nuovo, basato su un processore Nvidia Tegra T239 personalizzato. Questo si traduce in un aumento prestazionale notevole, che permette alla console di gestire giochi moderni con una fluidità impensabile per il modello precedente. Il supporto a tecnologie come il DLSS di Nvidia permette di raggiungere risoluzioni più alte senza sacrificare il frame rate. Quando inserita nella sua dock, la console è in grado di raggiungere una risoluzione fino a 4K a 60 fps, offrendo un'esperienza visiva di alto livello anche sui televisori più grandi. La memoria interna è stata finalmente ampliata a 256GB, un taglio decisamente più adeguato agli standard odierni, espandibile tramite schede microSD Express.
La retrocompatibilità è quasi totale, permettendo di giocare alla stragrande maggioranza del catalogo della prima Switch, spesso con prestazioni migliorate. Molti titoli, inoltre, riceveranno aggiornamenti specifici per sfruttare la nuova potenza hardware.
Nuove Funzionalità e Batteria
Il sistema operativo rimane familiare, garantendo una continuità con la precedente generazione, ma si arricchisce di nuove funzionalità social. La più interessante è GameChat, un sistema di chat vocale e video integrato che non richiede un'iscrizione a Nintendo Switch Online (almeno fino a marzo 2026) e funziona grazie a un microfono integrato nella console. La console presenta ora due porte USB-C, una delle quali pensata per collegare accessori come una videocamera per la chat.
L'unico vero neo di questa nuova generazione sembra essere l'autonomia. Nonostante una batteria più capiente, l'aumento di potenza si fa sentire. Nintendo dichiara una durata che varia dalle 2 alle 6,5 ore, ma con i titoli più esigenti è difficile superare le due ore e mezza di gioco continuo in portabilità . Un compromesso forse necessario per garantire prestazioni di alto livello, ma che potrebbe deludere chi è abituato alle lunghe sessioni di gioco del modello OLED originale.
Conclusione: il verdetto finale
La Nintendo Switch 2 non è una rivoluzione, ma una potente e intelligente evoluzione del concetto ibrido che ha conquistato il mondo. Migliora ogni singolo aspetto del suo predecessore: è più potente, ha uno schermo migliore, Joy-Con finalmente robusti e un design più curato. L'aumento prestazionale apre le porte a esperienze di gioco prima impossibili in mobilità , colmando il divario con le console casalinghe. La quasi totale retrocompatibilità è la ciliegina sulla torta, rendendo il passaggio alla nuova generazione indolore e ricco di valore. Certo, la durata della batteria non fa gridare al miracolo e la scelta di uno schermo LCD potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma nel complesso ci troviamo di fronte a un prodotto maturo, ben progettato e che rappresenta il successore che tutti desideravamo. Un acquisto consigliatissimo sia per i nuovi utenti che per i veterani della prima ora.