Un tuffo nel passato a portata di mano
Ciao a tutti, amanti dei pixel e delle melodie a 8-bit! Oggi mettiamo sotto la nostra lente d'ingrandimento la Febotak R36S, una console portatile per il retrogaming che ha fatto molto parlare di sé nell'ultimo anno. Il motivo è semplice: promette un'esperienza di gioco completa, con migliaia di titoli preinstallati, ad un prezzo davvero aggressivo. Ma sarà tutto oro quello che luccica? Andiamo a scoprirlo insieme.
La prima impressione, una volta estratta dalla scatola, è quella di avere tra le mani un dispositivo compatto e leggero, con un design che ricorda molto da vicino un Game Boy. L'ergonomia è buona e si lascia tenere in mano comodamente anche per sessioni di gioco prolungate. I materiali sono plastici, come c'è da aspettarsi da un prodotto in questa fascia, ma l'assemblaggio generale è solido e non dà l'impressione di essere un giocattolo fragile.
Display e Controlli: Luci e Ombre
Il cuore pulsante dell'esperienza visiva è il suo schermo IPS da 3,5 pollici con una risoluzione di 640x480 pixel. I colori sono vividi, le immagini nitide e l'angolo di visione è ottimo, un passo avanti rispetto a molti concorrenti nella stessa categoria. Giocare ai classici del passato su questo display è un vero piacere, capace di ridare vita a mondi pixelati che pensavamo di conoscere a memoria.
Passando ai controlli, la R36S offre una dotazione completa: un D-pad, i classici quattro pulsanti azione, start, select e, soprattutto, due stick analogici. Questa è una caratteristica non scontata su console così economiche e apre le porte all'emulazione di sistemi come la PlayStation 1 o il Nintendo 64, che ne fanno largo uso. La reattività dei pulsanti è buona, anche se alcuni utenti li hanno trovati un po' "duri" o rumorosi, specialmente i grilletti posteriori. Il D-pad fa il suo lavoro, ma non raggiunge la precisione di quello di console più blasonate. È un compromesso accettabile, ma da tenere in considerazione per i puristi dei picchiaduro o dei platform più esigenti.
Performance e Software: Il cuore pulsante è Open Source
Sotto la scocca, la Febotak R36S è mossa da un processore Rockchip RK3326 quad-core, affiancato da 1GB di RAM. Non si tratta di un hardware di ultima generazione, ma è più che sufficiente per far girare in modo eccellente la stragrande maggioranza dei sistemi a 8 e 16 bit (NES, SNES, Mega Drive, Game Boy, etc.). Le cose si fanno interessanti quando si passa a console più complesse.
L'emulazione della PlayStation 1 è quasi impeccabile sulla maggior parte dei titoli. Anche alcuni giochi per PSP e Dreamcast risultano giocabili, sebbene con qualche compromesso in termini di fluidità e qualche rallentamento occasionale nei titoli più pesanti. Il Nintendo 64 è il sistema più ostico da emulare per questo hardware, con risultati molto variabili a seconda del gioco. Non aspettatevi di giocare a tutta la libreria N64 senza problemi.
Il vero punto di forza della R36S è il software. Si basa su un sistema operativo Linux open source, ArkOS, che offre un'interfaccia intuitiva e un'ampia possibilità di personalizzazione. Questo sistema, supportato da una community molto attiva, permette di ottimizzare le prestazioni dei singoli emulatori e di risolvere molti dei problemi comuni. Attenzione però: la console arriva con una versione del firmware che potrebbe non essere l'ultima e, soprattutto, con delle schede MicroSD di qualità molto scadente.
L'importanza di una buona MicroSD
Questo è forse il consiglio più importante per chiunque acquisti una R36S: sostituite immediatamente le schede MicroSD incluse! Le schede fornite di serie sono inaffidabili, lente e possono causare una miriade di problemi: blocchi, file corrotti, surriscaldamenti e, nei casi peggiori, persino danni al dispositivo. Acquistare due schede di marca (una per il sistema operativo e una per i giochi) è un piccolo investimento che trasformerà radicalmente la vostra esperienza, rendendola stabile e piacevole. La community online offre guide dettagliate su come installare una versione pulita e aggiornata di ArkOS, un'operazione consigliatissima.
Batteria e Connettività
La console è equipaggiata con una batteria da 3500 mAh (alcune fonti riportano 3200 mAh) che garantisce una buona autonomia. Con un uso medio, potete aspettarvi dalle 4 alle 7 ore di gioco, un risultato più che discreto che vi permetterà di affrontare lunghi viaggi senza troppi patemi. La ricarica avviene tramite una porta USB-C, ma è importante utilizzare un caricatore standard da 5V/1.5A-2A, evitando quelli a ricarica rapida che potrebbero danneggiare la batteria. È presente anche un jack per le cuffie da 3.5mm.
Un punto debole è la connettività: la Febotak R36S non dispone di Wi-Fi o Bluetooth integrati. Questo significa che per aggiornare il sistema o per utilizzare funzionalità come RetroAchievements, dovrete ricorrere a un dongle Wi-Fi esterno. Non è possibile, inoltre, collegare controller wireless senza adattatori.
Conclusione: Il verdetto finale sulla Febotak R36S
Quindi, vale la pena acquistare la Febotak R36S? La risposta è un sonoro sì, ma con le dovute precisazioni. È una console che offre un rapporto qualità-prezzo quasi imbattibile, capace di regalare centinaia di ore di divertimento nostalgico. Lo schermo è ottimo, la presenza degli stick analogici è un plus notevole e le prestazioni sono eccellenti fino all'era della PS1. Tuttavia, non è un prodotto "plug and play" perfetto. Per tirare fuori il meglio da questa piccola console è quasi obbligatorio sostituire le MicroSD e installare una versione aggiornata del sistema operativo. È una macchina per chi ha un minimo di voglia di "smanettare". Se siete disposti a dedicargli un po' di tempo iniziale, la R36S vi ripagherà con un'esperienza retrogaming portatile solida e incredibilmente vasta, senza prosciugare il portafoglio.

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